‘Salute e diritto’, una nuova rubrica arricchisce Politiche sanitarie



In questi anni Politiche sanitarie si è progressivamente rinnovata per rispondere ai cambiamenti intervenuti nel mondo della sanità e all’evoluzione delle esigenze di ricerca e aggiornamento scientifico degli studiosi e degli operatori del settore sanitario. L’obiettivo è stato quello di sviluppare un dialogo tra mondo della ricerca, istituzioni e aziende sanitarie. Nel contempo è stata data sempre maggiore attenzione alla selezione dei lavori e dei revisori: fin dalla nascita di Politiche sanitarie, i contributi proposti sono valutati in doppio cieco da due revisori. Inoltre, la rivista ha cercato di allargare all’ambito internazionale la platea degli autori, per favorire il dibattito e il confronto anche oltre i confini nazionali. Nell’ambito del processo di rinnovamento, nel 2008 sono state inaugurate due rubriche, che hanno arricchito la rivista e che si aggiungevano alle esperienze delle sezioni storiche ‘Saggi’, ‘Note, esperienze e documenti’ e ‘Argomenti in campo’. La prima rubrica ‘Dalla ricerca alla salute’, curata da Luciana Ballini, considera soprattutto le tematiche relative alla ricerca traslazionale, alla Evidence-based medicine e alla Outcome research. La seconda ‘Segnalazioni’, curata da Massimo Brunetti, offre regolarmente una sintesi delle principali novità bibliografiche e degli articoli più rilevanti pubblicati negli ultimi tre mesi sulle riviste scientifiche nazionali e internazionali.
A partire da questo numero, intendiamo compiere un ulteriore passo sul versante del rinnovamento per perseguire sempre meglio gli obiettivi della rivista, inaugurando una nuova rubrica ‘Salute e diritto’, curata da Giorgia Guerra, dedicata all’analisi giuridica di temi di attualità inerenti al diritto alla salute e, in generale, alle politiche di promozione della salute. Considerare questa tematica ci è sembrato di particolare rilevanza data la crescente complessità delle normative che regolano i sistemi sanitari e alla luce delle importanti innovazioni che hanno recentemente caratterizzato la legislazione dell’Unione europea, soprattutto per quanto riguarda le nuove regole sulla mobilità sanitaria dei cittadini degli Stati membri (in base alla direttiva 2011/24/UE sui diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera), la tutela dei ‘pazienti-consumatori’ e la regolamentazione dell’innovazione tecnologica nel campo dei farmaci e dei dispositivi medici.
In particolare, il tema della regolazione delle innovazioni biomediche sarà al centro di interesse e di indagine dei contributi della rubrica. I temi legati allo sviluppo della tecnica, e in particolare quelli riguardanti l’interazione progressiva con la scienza moderna, rappresentano, infatti, l’occasione continua per ridefinire ruolo e limiti del diritto nel contesto sociale contemporaneo. Quando, poi, i prodotti della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica diventano indispensabili ‘servitori’ della medicina, si innescano questioni economiche, sociali e politiche assai complesse, in relazione alle quali gli operatori del diritto devono confrontarsi e interagire, contribuendo ad offrire soluzioni costruttive. L’interazione tra scienza e tecnologia in ambito biomedico non è certo un fenomeno che ha origine nei tempi più recenti. Ciò che contraddistingue, però, la ricerca contemporanea è l’intensificarsi di questa relazione, che raggiunge l’estremo nelle terapie biomediche avanzate ancora in fase di sperimentazione. L’obiettivo principale, sotteso alle politiche europee contemporanee è proprio quello di incentivare un responsabile progresso nella ricerca e nell’innovazione, al fine di realizzare l’obiettivo della Innovation Union 2020 garantendo, al contempo, un elevato livello di protezione della salute umana (come indicato dall’art. 168 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea).
Oltre che per queste motivazioni, l’idea di considerare gli aspetti giuridici delle politiche sanitarie e sociosanitarie è nata anche, e soprattutto, in considerazione dell’attuale contesto storico caratterizzato da una prolungata crisi economica e politica, con la messa in discussione in numerosi paesi europei di molte delle tutele in campo sociosanitario che sembravano configurarsi come diritti di cittadinanza acquisiti e consolidati. A fronte della generale riconsiderazione dei confini dell’intervento pubblico in sanità, che sta connotando buona parte dei paesi europei con effetti talora molto pesanti per le fasce della popolazione più deboli, riteniamo, infatti, che assuma importanza fondamentale approfondire l’analisi dei contenuti essenziali del diritto alla salute e dei legami intercorrenti tra salute e diritto nel settore sociosanitario.
Per tutto questo ci è sembrato importante e utile dedicare uno spazio permanente e periodico all’analisi dei profili giuridici delle politiche sociosanitarie e della regolamentazione delle innovazioni in campo biomedico in ambito nazionale ed europeo. La rubrica si propone, dunque, di affrontare le novità normative, giurisprudenziali e dottrinali con particolare attenzione a quelle tematiche relative al diritto della salute che più presentano profili innovativi, non esclusivamente da un punto di vista scientifico ma anche in prospettiva multidisciplinare, auspicando di poter contribuire allo sviluppo del dialogo tra i soggetti coinvolti e responsabili della sicurezza e della tutela della salute dei pazienti.