Segnalazioni


Rapid review to update evidence for Healthy Child Programme
Public Health England 2015

In questo documento sono state aggiornate le evidenze scientifiche sulle azioni che compongono l’Healthy Child Programme, il programma del Ministero della salute inglese attivo dal 2009 e indirizzato ad azioni di prevenzione e promozione della salute alle donne in gravidanza, ai neogenitori e ai bambini nei primi cinque anni di vita. Le aree oggetto della ricerca sono state la promozione della salute mentale nelle donne durante e dopo la gravidanza, la promozione di stili di vita salutari nei componenti il nucleo familiare, la prevenzione e l’identificazione tempestiva di casi di violenza domestica, l’accompagnamento alla nascita e il supporto genitoriale dopo la nascita. A queste si aggiungono l’avvio e il sostegno per instaurare una relazione sicura di attaccamento tra madre e bambino, la prevenzione degli incidenti domestici, la promozione dell’allattamento materno, la prevenzione e il trattamento del sovrappeso e dell’obesità, la promozione di una corretta salute orale e la promozione dello sviluppo cognitivo e psicosociale del bambino nei primi cinque anni di vita.


The commercialization of university-based research: balancing risks and benefits
Caulfield T, Ogbogu U
BMC Medical Ethics 2015, 16: 70

La spinta crescente a commercializzare la ricerca universitaria si è sempre più manifestata nel corso del tempo come una significativa tendenza politica. Mentre i benefici socioeconomici di una maggiore e più rapida commercializzazione della ricerca vengono spesso enfatizzati nelle dichiarazioni politiche, si discute molto meno dei rischi potenziali, affrontati invece in questo lavoro. Esistono infatti prove crescenti che la maggiore spinta alla commercializzazione della ricerca universitaria sia associata ad effetti negativi per l’ambiente della ricerca, all’applicazione prematura dei suoi risultati, alla perdita di fiducia da parte dei cittadini nella ricerca universitaria, tutti elementi che si riflettono in generale in un danno a lungo termine per la ricerca universitaria. Gli autori auspicano quindi una maggiore discussione dei pro e dei contro alla spinta alla commercializzazione della ricerca scientifica universitaria al fine di ridurre i rischi esistenti.


From market access to patient access: overview of evidence-based approaches for the reimbursement and pricing of pharmaceuticals in 36 European countries
Panteli D, Eckhardt H, Nolting A et al
Health Res Policy Syst 2015, 13: 39

Le decisioni legate ai sistemi di copertura dei bisogni assistenziali utilizzano sempre più prove che considerano i benefici e i costi delle stesse, in particolare nel settore farmaceutico. L’obiettivo di questo lavoro è stato quello di individuare le modalità con cui, all’interno di 36 paesi europei, sono definiti i prezzi e le modalità di rimborso dei farmaci, cercando di identificare le buone pratiche a livello nazionale e sovranazionale. Il tipo e la portata delle informazioni disponibili variano notevolmente da un paese all’altro. E diversi tipi di organismi di regolamentazione pubblici sono coinvolti nelle decisioni di copertura farmaceutica. Il lavoro mette in evidenza come la trasparenza delle decisioni di copertura dovrebbe essere rafforzata e come la collaborazione internazionale potrebbe facilitare lo scambio di conoscenze e migliorare l’efficienza della produzione delle informazioni.


The need to improve implementation and use of lifestyle surveillance systems for planning prevention activities: an analysis of the Italian Regions
Unim B, De Vito C, Massimi A et al
Public Health 2015; pii: S0033-3506(15)00328-5

L’analisi, l’interpretazione e l’uso dei dati sugli stili di vita rappresentano uno dei punti chiave degli interventi di sanità pubblica. In questo studio è stato analizzato il livello di utilizzo dei sistemi di sorveglianza in Italia, analizzando i predittori del loro utilizzo nelle diverse Regioni italiane con scopi di pianificazione e valutazione. L’analisi dei 19 Piani regionali di prevenzione, derivanti dal Piano nazionale 2010-2012, e dei relativi 702 progetti di prevenzione ha mostrato un livello molto basso di utilizzo di dati standardizzati sugli stili di vita nella pianificazione e valutazione dei progetti stessi. Questo lavoro mette chiaramente in luce la necessità di una piena implementazione dei sistemi di sorveglianza in grado di definire in modo migliore le priorità e gli obiettivi di questi interventi.


Propensity to seek healthcare in different healthcare systems: analysis of patient data in 34 countries
van Loenen T, van den Berg MJ, Faber MJ, Westert GP
BMC Health Serv Res 2015, 15: 465

Alcune persone hanno una propensione inferiore ad altre a ricercare assistenza. Questo studio ha indagato i fattori associati ai differenti livelli di propensione dei pazienti a ricercare assistenza, studiando inoltre se questa è associata all’utilizzo effettivo dei servizi sanitari.
La propensione a ricercare assistenza è stata misurata attraverso un questionario QUALICOPC, a cui hanno risposto circa 62.000 pazienti che hanno consultato un medico di medicina generale in 34 paesi. I risultati hanno mostrato che la maggiore propensione a ricercare assistenza è associata a un maggiore utilizzo dei servizi della medicina generale. L’organizzazione delle cure primarie e il livello di comunicazione con il proprio medico di famiglia sono altamente correlati con la decisione di chiedere assistenza sanitaria per disturbi minori o gravi, il che suggerisce che le caratteristiche dei sistemi sanitari influenzano direttamente i comportamenti dei pazienti.


The prevalence of self-reported underuse of medications due to cost for the elderly: results from seven European urban communities
Stankuniene A, Stankunas M, Avery M et al
BMC Health Serv Res 2015, 15: 419

L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare la prevalenza del sottoutilizzo di farmaci per problemi di costo fra le persone anziane di 7 comunità urbane europee. I dati sono stati raccolti in uno studio osservazionale condotto nel 2009. Sono state selezionate in modo casuale 4467 persone di 7 città (Stoccarda, Atene, Ancona, Kaunas, Porto, Granada e Stoccolma). I risultati hanno indicato che solo il 3,6% degli intervistati aveva limitato l’acquisto di farmaci per il loro costo eccessivo, con i dati più elevati in Lituania e in Portogallo (rispettivamente con il 15,7% e il 4,3%). Le donne si sono astenute di più dall’acquisto di farmaci rispetto agli uomini (2,6% vs 4,4%) e questa astensione aumentava in presenza di maggiori difficoltà economiche.


Swedish student nurses’ perception of peer learning as an educational model during clinical practice in a hospital setting: an evaluation study
Stenberg M, Carlson E
BMC Nursing 2015, 14: 48
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare il modello di educazione fra pari nell’ambito infermieristico-ospedaliero svedese. È stato così sviluppato un questionario che ha posto domande aperte e chiuse a 135 infermieri. I risultati hanno mostrato come questa esperienza di apprendimento tra pari sia molto apprezzata, valutandola come un sostegno importante nel processo educativo. Il lavoro sottolinea la sensazione di sicurezza evidenziata dagli studenti, collegandola alla percezione di un incremento del proprio apprendimento e senso di indipendenza. Il lavoro ha fatto emergere come criticità il senso di competizione che si può sviluppare in questo modello educativo.


The importance of values in evidence-based medicine
Kelly MP, Heath I, Howick J, Greenhalgh T
BMC Medical Ethics 2015, 16: 69

La medicina basata sulle prove (Ebm) ha da sempre richiesto l’integrazione tra i valori del paziente e le migliori evidenze cliniche. Secondo questi autori l’Ebm si è però concentrata di più sui metodi per ridurre i pregiudizi nelle prove piuttosto che sull’inclusione dei valori del paziente nei diversi aspetti del processo di valutazione. In questo lavoro è stato affrontato questo aspetto, dimostrando come una maggiore considerazione dei valori dei pazienti possa migliorare ogni aspetto dell’EBM, tra cui la prioritarizzazione di quali trattamenti indagare, la selezione dei progetti e delle metodologie di ricerca, l’importanza dei valori nel processo decisionale con i pazienti, la valutazione degli aspetti legati all’efficienza, sostenendo la scelta del paziente e tenendo conto della scarsità di tempo e risorse dei medici. Poiché i valori sono parte integrante della EBM, ne consegue che questi siano resi espliciti, sistematicamente esplorati e integrati nel processo decisionale. Il considerare importante il tema dei valori ha una implicazione anche pratica e il primo passo è quello di renderli il più espliciti possibile, in modo da poter riflettere su di loro individualmente e collettivamente.


Universal health coverage from multiple perspectives: a synthesis of conceptual literature and global debates
Abiiro GA, De Allegri M
BMC Int Health Hum Rights 2015, 15: 17

Partendo dal consenso globale sull’importanza della copertura sanitaria universalistica, gli autori di questo articolo pongono l’accento sulle differenze di interpretazione presenti a livello internazionale. Nell’articolo si discutono le diverse dimensioni di copertura sanitaria universalistica che emergono da queste interpretazioni e si sostiene la necessità di prestare attenzione alle complesse interazioni tra le varie componenti di ogni sistema sanitario. La letteratura descrive tale concetto in modo multidimensionale, considerando il punto di vista giuridico, sociale e umanitario, quello economico-sanitario e quello di salute pubblica.


Effectiveness of an intermediate care hospital: a controlled observational study
Dahl U, Steinsbekk A, Johnsen R
BMC Health Serv Res 2015, 15: 351
L’obiettivo di questo studio è stato quello di confrontare un Comune in cui è presente un ospedale di comunità rispetto ad uno senza questo tipo di servizio. L’assistenza di comunità è un modello di assistenza sviluppato per ottimizzare il coordinamento dell’assistenza sanitaria e favorire l’indipendenza funzionale dei pazienti, in particolare delle persone anziane con cronicità. I risultati del lavoro hanno mostrato come l’ospedale di comunità sia in grado di far ridurre la degenza ospedaliera dei pazienti. La ricerca è stata condotta attraverso uno studio osservazionale controllato, che, dal febbraio 2010 al settembre 2011, ha coinvolto 328 persone anziane con più di 60 anni di età di due città, seguite per dodici mesi dopo la dimissione dall’ospedale. I pazienti dimessi dalla struttura in cui è presente l’ospedale di comunità hanno registrato una minore degenza media inferiore di 4 giorni in media. Non sono state invece registrate differenze nel numero di re-ricoveri, mortalità e altri dati di benessere dei pazienti.

A cura di Massimo Brunetti