Un ricordo di Renato Balma


L’estate appena trascorsa è stata purtroppo segnata da una grande perdita per noi di Politiche sanitarie. È infatti venuto a mancare all’inizio di luglio Renato Balma, che ha svolto un ruolo essenziale nella nascita di questa rivista nell’ormai lontano anno 2000, ricoprendo fino a tutto il 2001 la carica di direttore operativo e continuando poi la sua collaborazione come membro del comitato scientifico.
Pensiamo di interpretare il desiderio dei nostri lettori, condividendo in questo spazio un ricordo della sua storia professionale e della sua persona.
Nel 1971 Renato Balma, appena laureato, ricoprì il suo primo incarico come direttore amministrativo dell’Ospedale Evangelico Valdese di Torino. Dopo pochi anni, nel 1977, diventò coordinatore del Servizio gestione spesa sanitaria dell’Assessorato alla sanità della Regione Piemonte. La sua passione per lo studio e la ricerca lo portarono nel 1979, subito dopo l’approvazione della legge 833/1978 istitutiva del Servizio sanitario nazionale, a lasciare l’Assessorato e a fondare il Cresa (Centro di ricerca per l’economia, l’organizzazione e l’amministrazione della sanità), che ha diretto per molti anni. La sua idea era di contribuire alla costruzione del Servizio sanitario nazionale, offrendo un supporto di studi, ricerche, approfondimenti e pubblicazioni a tutti coloro che, direttamente o indirettamente, erano impegnati a realizzare gli obiettivi del nostro sistema sanitario. Per tale ragione, il Cresa diede vita a una collana di pubblicazioni con l’editore Franco Angeli (una decina di volumi), acquisì la rivista Organizzazione Sanitaria (nel 1993) e collaborò alla nascita di Politiche sanitarie. Renato Balma partecipò anche alla costituzione dell’Aies (Associazione italiana di economia sanitaria) nel 1998. A partire dal 2005, la sua attività si esplicò prevalentemente al servizio di varie istituzioni, da Agenas ad alcuni assessorati alla sanità e ai servizi sociali di numerose regioni fino ad alcune università. Negli ultimi anni ha collaborato al gruppo di lavoro del Ministero della salute per la revisione e riqualificazione della spesa in sanità e alla Commissione permanente per l’aggiornamento delle tariffe istituita con il Patto per la salute 2014-2016. Aveva sviluppato negli anni una profonda conoscenza dei meccanismi di funzionamento dei sistemi sanitari regionali e delle aziende sanitarie, come è testimoniato da un suo prezioso contributo pubblicato su Politiche sanitarie nel 2017*.
Molti di coloro che hanno collaborato con Renato hanno conosciuto il rigore e la competenza con i quali ha guidato il Cresa e i gruppi di lavoro che ha coordinato, la sobrietà e lo stile con i quali ha svolto la propria attività, l’integrità con la quale ha sempre gestito i rapporti professionali anche in situazioni delicate. Non ha mai accettato compromessi e ha sempre evitato collaborazioni a rischio di non produrre alcun risultato utile. Ha continuato a seguire il dibattito sulla sanità anche negli ultimi mesi della sua vita, quando leggere gli costava molta fatica e seguire l’evoluzione di alcuni temi gli procurava preoccupazione. Ci ha lasciato un invito: in uno degli ultimi incontri con alcuni amici si è detto molto preoccupato per l’autonomia regionale differenziata, tema che conosceva molto bene anche perché aveva lavorato in molte regioni del nord, del centro e del sud del paese. E ci ha chiesto di seguirne gli sviluppi.
Chi lo ha conosciuto lo ricorda come persona di grande serietà, misurata, appassionata del proprio lavoro. Era amante della buona musica e dell’arte e, da vero buongustaio, sapeva sempre consigliare un buon ristorante. Non ha mai amato apparire: uno stile che non dimenticheremo, soprattutto in questi tempi segnati dal culto dell’immagine.
Note
* Balma R (2017), L’evoluzione nei rapporti tra Stato e regioni e tra regioni e aziende sanitarie, Politiche sanitarie, 18: 55-76.