Per una sanità trasparente e capace di dire no a illegalità e corruzione



Il tema della legalità, e quello speculare della corruzione, sono di grande attualità in questo momento storico e coinvolgono tutte le istituzioni e i settori della nostra società. La crisi economica generale, la crisi del lavoro e la riduzione delle risorse per i servizi ai cittadini hanno di colpo reso evidente ai più che le risorse scarse non possono essere sprecate a causa di comportamenti opportunistici e fuori dalle regole stabilite per tutelare il benessere della collettività. Il mondo della sanità e il Servizio sanitario nazionale (Ssn) sono uno dei principali ambiti economici della nostra società (per numero di ‘addetti’ nei servizi pubblici, nel privato e nell’indotto, per volumi di attività e di scambi, per assorbimento di risorse dello Stato e delle Regioni). È quindi atteso che esso sia più o meno diffusamente minacciato da fenomeni e comportamenti ascrivibili alla violazione della trasparenza, della legalità o addirittura alla corruzione. Contrastare tali minacce significa impegnarsi per l’equità e per la qualità dei servizi sia del settore pubblico sia di quello privato e contribuire a garantire il miglior uso delle risorse dei singoli e della comunità.
La letteratura sull’argomento è ampia ed interessante, soprattutto a livello internazionale: sono disponibili sul web i dossier sulla corruzione nelle pubbliche istituzioni e in particolare nel mondo sanitario del Fondo monetario internazionale 1998 e 2000, dell’Oecd del 2013, di Transparency international del 2006, di European healthcare fraud and corruption network e Who del 2011; è disponibile anche la relazione 2011 della Corte dei Conti, che stima nello specifico i costi della corruzione per il Ssn.
Per quanto si tratti di un fenomeno invisibile, la letteratura fornisce da tempo stime sulle diverse forme di illegalità nel settore della tutela della salute. Gli elementi più studiati sono le frodi e la corruzione. Negli Stati Uniti, una quota variabile fra il 5% e il 10% della spesa sostenuta dai programmi pubblici Medicare e Medicaid è assorbita da frodi ed abusi. La Rete europea contro le frodi e la corruzione nel settore sanitario (www.ehfcn.org) ha stimato che in Europa il 5,6% del budget per la sanità sia assorbito dalla corruzione. Il Regno Unito ha istituito nel 1998 uno specifico servizio per la lotta contro la corruzione all’interno del National health service (Counter fraud service). La Francia dispone di un programma di contrasto delle frodi della Caisse nationale d’assurance maladie des travailleurs salariés. Nel 2006, Transparency international, l’organizzazione internazionale che misura il livello di corruzione in tutti i paesi del mondo, ha dedicato il suo rapporto annuale alla corruzione nella sanità.
Il tema merita attenzione anche perché nel settore sanitario e sociale la corruzione produce effetti non solo economici (in particolare sulle finanze pubbliche), ma anche sulla salute delle popolazioni: riduce l’accesso ai servizi, soprattutto fra i più vulnerabili; peggiora in modo significativo – a parità di ogni altra condizione – gli indicatori generali di salute ed è associata a una più elevata mortalità infantile. Più in generale, le varie forme di illegalità presenti nel settore sanitario non si limitano a sottrarre risorse ai programmi di assistenza, ma minano la fiducia nel sistema di tutela della salute da parte delle persone.
Per tale ragione il contrasto della illegalità nel settore sociale e sanitario deve costituire un impegno prioritario per i responsabili delle politiche pubbliche e i professionisti del settore, soprattutto in un momento di grave crisi economica.
I contributi pubblicati in questo numero di Politiche sanitarie traggono origine dal rapporto Illuminiamo la salute. Per non cadere nella ragnatela dell’illegalità, nel quale le organizzazioni Libera, Avviso Pubblico, Coripe (Consorzio per la ricerca e l’istruzione permanente in economia) e Gruppo Abele, alla luce delle considerazioni esposte sopra, hanno fatto confluire le rispettive esperienze e competenze per avviare un percorso di riflessione sul tema dell’integrità nel sistema di tutela della salute e del benessere, con riferimento sia alla componente sociale sia a quella sanitaria. L’obiettivo è quello di sostenere i tanti operatori che quotidianamente si impegnano a contrastare le diverse forme di opacità, discrezionalità e illegalità presenti nel settore e di cui spesso sono vittime involontarie e impotenti.
L’iniziativa ha anche l’obiettivo di costruire momenti di supporto alle aziende sanitarie e agli enti territoriali chiamati, in base alla recente legge 190/2012, a nuovi adempimenti nell’ambito della promozione della legalità nel settore sociale e sanitario. Perché il nuovo percorso di prevenzione e contrasto dell’illegalità e della corruzione non deve diventare un mero adempimento burocratico. Perché la tutela della salute, diritto fondamentale di ogni cittadino e dell’intera comunità, deve essere preservata da ogni forma di opacità e illegalità.
Il lavoro è stato coordinato da Nerina Dirindin, Presidente del Coripe Piemonte, che ha avviato il progetto di ricerca ‘Integrità e corruzione nel settore sanitario’ grazie al finanziamento della Compagnia San Paolo. Hanno collaborato Gian Maria Allena (economista), Massimo Brunetti (Direttore Sviluppo organizzativo, Ausl Modena), Luca De Fiore (Il Pensiero Scientifico Editore e Associazione Alessandro Liberati - Network Italiano Cochrane), Vittorio Demicheli (Responsabile Servizio epidemiologia, Asl Alessandria), Leonardo Ferrante (Responsabile scientifico, Riparte il Futuro), Chiara Rivoiro (Agenzia Regionale per i Servizi Sanitari, Settore Innovazione, sperimentazione e sviluppo - HTA-HS, Regione Piemonte), Paolo Trande (Avviso Pubblico).
Il gruppo di lavoro si è inoltre avvalso della collaborazione di Gianfranco Domenighetti (Università della Svizzera Italiana), Leopoldo Grosso (Responsabile Università della Strada, Gruppo Abele), Valentina Solfrini (Ausl Modena), Gabriella Stramaccioni (Ufficio di Presidenza, Libera), Giacomo Governatori (Direzione generale, Libera).
La collaborazione tra Coripe Piemonte, Libera, Avviso Pubblico e Gruppo Abele è stata particolarmente sostenuta, dal punto di vista culturale e umano, da Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, al quale va il grazie sincero di tutte le persone coinvolte nel percorso.